SHIATSU

Sono un operatore Shiatsu con buona conoscenza del tuina.

Ho seguito un corso quadriennale di Shiatsu (tecnica a mediazione corporea di origine giapponese che lavora sui meridiani energetici) e sono iscritto all'albo professionale di questa categoria dal 2004 A ciò ho aggiunto lo studio del “tuina”, tecnica energetica prettamente cinese e la moxa (stimolazione con il calore di specifici punti di agopuntura). Queste discipline implicano una buona conoscenza della medicina tradizionale cinese (M. T. C.) La federazione italiana degli operatori shiatsu definiva così quindici anni fa questa pratica: “SHIATSU, GRANDE ARTE PER LA SALUTE” Questa definizione fu presto abbandonata perché la definizione di “arte” presuppone una sensibilità e una capacità di cogliere la realtà che va al di la dell’applicare una semplice tecnica, ed era una capacità che non poteva essere garantita e insegnata dalle scuole ai nuovi operatori che le scuole stesse formano ogni anno. Ma proprio l’accesso a questa “sensibilità “ contraddistingue il livello del trattamento che il serio operatore può fornire a differenza di chi sa solo applicare una tecnica. È possibile che l'uomo, nel corso dei millenni, abbia perso, per disuso, certe capacità, che prima gli erano naturali e che oggi solo certe persone sono ancora in grado di esercitare? Quante conoscenze si sono perse!!! Quante “antenne naturali” cadono dalla testa dell'uomo, per essere rimpiazzate da “antenne elettroniche”!! Pensare e sentire, sono le due funzionalità principali dell’essere umano. Il "pensiero", portato ai suoi vertici, ci ha permesso di raggiungere enormi progressi e avanzamenti tecnologici. Forse però, abbiamo accantonato troppo il sentire, tanto che ora essere ipersensibili è considerato quasi un difetto.

A cosa serve lo shiatsu?

Per capire come operi lo shiatsu possiamo seguire le tracce dell’agopuntura. Gli agopuntori più esperti individuano lo “tsubo” (punto in cui inserire l’ago) con la diagnosi del battito cardiaco, così come si usa accarezzare il percorso del meridiano con l’intera mano, a fini diagnostici. Questa tecnica è forse l’elemento dell’agopuntura più vicina allo shiatsu. Lo shiatsu, riduce l’attività del sistema nervoso simpatico di modo che quello parasimpatico diventi predominante, facilitando così uno stato di riposo. Tutti abbiamo una naturale capacità di auto guarigione, che invece molti riconoscono solo ai bambini e agli animali (si sente dire che basta lasciarli in pace e si “aggiustano” da soli), ma lo shiatsu lavora sul ripristino e sul mantenimento dell’equilibrio energetico del corpo, riattivando e sollecitando questa capacità innata. Può quindi essere molto utile per intervenire favorevolmente nell’alleviare le conseguenze di traumi di varia natura: nelle distonie neuro vegetative, nelle sindromi ansioso depressive, nell’insonnia, nelle situazioni di stress o super lavoro, nelle emicranie, nelle cefalee e in tutte le patologie dell’apparato locomotore: artrosi, lombalgia, sciatalgia, discopatie, periartriti, ecc. ma anche in tutti gli stati di squilibrio del nostro essere inteso nella sua unità di corpo, mente, spirito. La domanda che viene normalmente fatta a chi ha ricevuto un trattamento è: “Come ti senti adesso ?” Molto spesso si ottiene una risposta simpatica e naturale: “Mi sento meglio“. È un’espressione che definisce poco, ma lascia intuire molto. Un aspetto da sottolineare a chiusura di queste righe: per rivolgersi a un trattamento shiatsu non è necessario “stare molto male”, basta solo avere voglia di “stare meglio.”

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